La paura



La paura è la nostra emozione più antica.
La necessità di far fronte continuamente pericoli ambientali disponendo di pochi mezzi fisici hanno acuito nell'uomo, grazie all'enorme sviluppo del suo cervello, la straordinaria capacità di analizzare classificare la sua amplissima gamma di paure per prevederle e neutralizzarle. Abbiamo sopperito alle nostre debolezze costituzionali acuendo e amplificando la nostra capacità di previsione. La paura è l'emozione attraverso cui si manifesta la nostra capacità previsionale istintiva.
L'evoluzione ha predisposto il sistema nervoso umano in modo tale che una forte paura abbia la precedenza su qualsiasi altra cosa nella mente e nel corpo.
I rischi fanno parte della realtà e sono tanto più numerosi e insidiosi quanto più avanziamo negli scenari complessi e veloci del nuovo mondo globalizzato e interconnesso. Il pericolo non è mai completamente eliminabile: possiamo però riconoscerlo e imparare a relazionarci in modo corretto con esso.

Da sempre gli esseri umani hanno elaborato a livello sia individuale sia collettivo modalità più o meno efficaci volte a controllare le ansie più profonde e dissestanti.
Rituali, magie, drammatizzazioni collettive, simbolismi e miti hanno rappresentato dagli albori dell’umanità e rappresentano tuttora il terreno di confronto e i modi con cui l’uomo ha cercato di incanalare le sue paure domandole attraverso il conforto del soccorso collettivo, sviandole attraverso la sublimazione nel mito, alleviandole attraverso il ricorso a credenze soprannaturali.
Paura dell'ignoto, paura delle forze distruttrici della natura e degli effetti degli interventi dell'uomo sulla natura, paura degli altri, paura della solitudine, delle malattie, delle sofferenze e naturalmente, paura della morte, in cui molte delle paure finiscono per convergere.
Da sempre gli esseri umani hanno elaborato a livello sia individuale sia collettivo modalità più o meno efficaci volte a controllare le ansie più profonde e dissestanti.
Eppure la paura è una emozione inscritta nel nostro patrimonio genetico fin dalla nascita, come in quello di molti altri animali, il che ci deve far pensare che in questa emozione ci sia anche qualcosa di buono e di utile per la sopravvivenza.
Rumori improvvisi, ombre o luci che si avvicinano rapidamente, dolore fisico, ritrovarsi soli in una situazione di difficoltà, percepirsi come esposti e vulnerabili rappresentano per i neonati, così come nella preistoria dell’umanità, condizioni fisiche e psichiche che favoriscono il formarsi dei legami affettivi e sociali.
Sulle paure innate si innestano, poi, nel corso della vita, le paure apprese attraverso le esperienze dirette, l’osservazione degli altri, i racconti e tutte quelle rappresentazioni che rispecchiano i moduli culturali della comunità di cui si fa parte.
Se da un lato la possibilità di associare, di generalizzare e di rievocare a distanza di tempo le esperienze vissute o trasmesse da altri consente di prevedere nuovi rischi così come di contrastare gli effetti dannosi di eventi pericolosi, dall’altro i confini delle singole paure possono dilatarsi, e queste trasformarsi in stati ansiosi o angosce, vale a dire in timori non più circoscritti, ma nelle paure di un individuo che ha perso fiducia nella possibilità di difendersi e di affermarsi nei confronti del mondo e dei propri simili.
L’individuo viene così a trovarsi in uno stato di insicurezza preoccupante, privo di argini che lo contengano e lo rassicurino. In questo confronto drammatico con la paura il singolo individuo è in grado di sviluppare inizialmente strategie volte a conservare la sua integrità psicofisica, a evitare la distruzione del suo Io da parte di quelle forze esterne che appaiono sempre più aggressive: ecco allora, come ha indicato Ernesto de Martino, che, come le popolazioni preindustriali e preagricole studiate dagli antropologi sviluppano una serie di tabù volti a negare e a stornare gli avvenimenti ansiogeni, così la persona spaventata e perennemente sulla difensiva può modificare o negare la realtà circostante e può anche tentare di interrompere ogni rapporto fisico, verbale e affettivo con l’ambiente circostante, in un disperato tentativo di autoconservazione.
Come non vedere quindi che la paura rappresenta un tema centrale nella storia del singolo e dell’umanità, e che essa spazia lungo un arco continuo che va dai meccanismi biologico-evolutivi a quelli fisiologici che fanno capo ai processi di sviluppo e di attaccamento, sino a giungere, all’estremo opposto, ai diversi aspetti del disturbo mentale?
Nell’ambito di quest’arco non è sempre facile individuare dove cessi la normalità e dove abbia inizio la patologia.
Ma le paure possono essere considerate anche sotto un’ottica diversa: quella del loro ruolo nell’ambito di una società e di una loro strumentalizzazione da parte del potere (paura di un ipotetico nemico, di malattie e pestilenze come punizioni per i peccati commessi, di magie e alchimie a opera di spiriti malvagi); esiste una vasta cultura apocalittica che ha sempre teso, attraverso modalità storicamente diverse, ad affermare un dominio dell’uomo sull’uomo, a indicare che per alcuni esistevano dei limiti che non era lecito oltrepassare senza incorrere in terribili conseguenze.
L’analisi di queste paure dal punto di vista storico non è meno interessante, per la comprensione dei nostri comportamenti e delle nostre scelte.
La paura non è solo un’emozione primaria molto potente che, inscritta nel nostro patrimonio genetico, contribuisce a strutturare il nostro sistema nervoso e a determinare le nostre scelte; ma può assumere volti molto diversi in contesti differenti. È dalla stessa matrice infatti che originano sia il panico sia il coraggio.

Fonte dell'articolo è libro di Anna Oliverio Ferraris Psicologia della paura


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Fabrizio Nannini, Mental survival Psicologia e tecniche di sopravvivenza mentali per affrontare ogni situazione, Hoepli (Manuale pratico di preparazione alle emergenze individuali e di gruppo Vi è mai capitato di percepire un grande rischio o di sentirvi in pericolo? Siete mai stati bloccati dal panico per qualcosa che vi è successo? Vi siete mai trovati in situazioni di grande confusione e avete rischiato di perdere il controllo? Il “mental survival” serve a capire quali sono i meccanismi dietro a questi fenomeni e come imparare a fronteggiarli.)

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