Fra tragedie ed eccellenze. Che cosa fa di un hotel un luogo sicuro?
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Il King David Hotel di Gerusalemme, probabilmente l'albergo più sicuro del mondo, è sorvegliato dal cielo da droni dotati di sofisticatissime telecamere e nel sottosuolo da robot che controllano costantemente le condutture d'acqua e le fognature capaci di intercettare esplosivi e di individuare attacchi chimici. Le finestre sono protette da vetri antiproiettile e capaci di resistere all'impatto con razzi. L'impianto di condizionamento è in grado di filtrare attacchi con gas e la suite presidenziale può rimanere intatta anche in caso di - improbabile - collasso dell'edificio. Questa residenza ospita anche capi di stato in visita ad Israele (Donald Trump vi ha soggiornato recentemente) e si possono quindi capire livelli elevatissimi, di cui peraltro gli Israeliani sono esperti.
Capodanno 2016, a Dubai, un impressionante incendio ha trasformato un lato di un palazzo di 300 metri in una immensa torcia. Situato accanto al Burj Khalifa, l'Address Downtown Hotel, dotato di un efficientissimo sistema di estintori ha avuto la meglio sul fuoco in poche ore. Una sola vittima per infarto e qualche contuso.
Diversa la storia di incidenti e attacchi terroristici che hanno avuto per teatro altre strutture.
Il 2 giugno 2017, 38 persone perdono la vita e 54 rimangono ferite durante una rapina al Casinò Resort World di Manila (un'area integrata di sei grandi hotel delle catene Hilton, Sheraton and Okura nelle Filippine) e il successivo incendio provocato da Jessie Carlos, un uomo con dipendenza patologica da gioco. L'hotel è dotato di metal detector e di sistemi di controllo bagagli a raggi X, eppure l'uomo, con giubbotto antiproiettile e fucile d'assalto, è riuscito ad eludere la sorveglianza.
La proprietà dell'hotel ha dichiarato di avere, in seguito all'episodio, rafforzato i sistemi di sorveglianza.
Quello di Carlos è un arsenale insignificante rispetto a quello utilizzato da Stephen Paddock, durante la strage che ha compiuto la sera del 1 ottobre 2017 a Las Vegas. Alloggiato in una stanza al 32mo piano del Mandalay Bay Hotel, attende l'inizio del concerto di musica country, in un'area distante 400 metri dall'albergo, in cui si sono riunite quasi 22.000 persone. Infrange i vetri della finestra e comincia a sparare sulla folla. Uccide 59 persone e ne ferisce 851 prima che la polizia lo individui e riesca a raggiungerlo, trovandolo morto suicida.
Nel suo alloggio ci sono 23 armi, fra corte e lunghe, 12 delle quali dotate di bump stock, una quantità impressionante di munizioni, mirini telescopici, cavalletti e caricatori ad alta capienza.
Le armi sono tutte regolarmente acquistate e detenute.
Paddock è il classico uomo qualunque. Era arrivato al Mandalay Bay quattro giorni prima, con 21 valigie. Che nessuno aveva controllato.
Sousse, Tunisia. Il 26 giugno 2015 il RIU Imperial Marhaba, lussuoso hotel di proprietà spagnola ospita 565 persone, molte delle quali europee. Verso mezzogiorno Seifeddine Rezgui Yacoubi, vestito da turista, entra nella struttura, la attraversa e si dirige in spiaggia. Scambia due chiacchiere con qualche turista. Poi estrae un kalashnikov precedentemente nascosto in un ombrellone e comincia a sparare. Prima di essere abbattuto dalle forze dell'ordine tunisine riesce ad uccidere 38 persone e a ferirne 39. L'attacco sarà rivendicato da ISIS.
Dopo gli attacchi del 2015, la Tunisia ha rafforzato la presenza di polizia in prossimità degli hotel internazionali, molti dei quali sono stati dotati di metal detector.
L'attentato al Radisson Blu di Bamako è un'azione terroristica jihadista, avvenuta il 20 novembre 2015 nel contesto della guerra in Mali.
Alle sette del mattino alcuni assalitori entrano nell'hotel. Hanno armi automatiche e si dirigono al 7 piano. È lì che comincia l'attacco: 170 persone vengono prese in ostaggio.
Solamente tre ore più tardi, alle 10, i militari maliani intervengono circondando l'edificio.
Alle 10,30 le forze dell'ordine lanciano un attacco. Tre ostaggi rimangono uccisi.
Poco dopo, tre impiegati dell'ONU, all'interno dell'albergo, sono evacuati. Nelle ore successive vengono rilasciati altri ostaggi: quelli che sono in grado di recitare versi del Corano. Poi via via altri 80.
Intervengono forze militari francesi e americane chiamate in aiuto dai maliani.
Alle 13 una trentina di ostaggi è riuscita a fuggire.
Alle 16:35 due terroristi vengono uccisi. I restanti ostaggi liberati.
Al Radisson Blu di Bamako oggi borse e bagagli vengono regolarmente sottoposti a scansione, sono state poste barriere che impediscono agli autoveicoli di avvicinarsi all'ingresso della struttura e sono state adottate misure che lo certificano hotel sicuro secondo gli standard Safehotel
Alle otto del mattino del 17 luglio 2009 gli ospiti stanno facendo colazione al JWMarriott e al Ritz-Carlton, due alberghi a poche decine di metri l'uno dall'altro nel cuore del quartiere degli affari di Jakarta. Due esplosioni scatenano il caos. Restano uccise 9 persone e 42 ferite. Gli attacchi sembra siano da attribuire ad al-Qaeda.
In India nel novembre 2008, gli estremisti attaccano il Taj Mahal Hotel, l'Oberoi Hotel e il Trident Hotel di Mumbai: le vittime dell'attacco terroristico (che coinvolge anche una stazione e un centro ebraico) sono 170.
Nel settembre 2008 è ancora un hotel della catena Marriott, quello di Islamabad in Pakistan, e venire devastato da una spaventosa esplosione costata la vita a 54 persone.
Le catene alberghiere che operano in India, tra cui Accor, Hyatt e Marriott, utilizzano ora rilevatori di traccia palmare e scanner a raggi X per controllare esplosivi e contrabbando.
Il raffinato Lemon Tree Hotel nell'aeroporto di New Delhi ha introdotto un sistema di riconoscimento facciale per tenere traccia dei visitatori.
Abbiamo riportato alcuni link agli hotel per dare un'idea degli scenari e cercare di capire da più vicino possibile il "clima" in cui tanta devastazione ha improvvisamente avuto luogo, trasformando luoghi sereni e lussuosi in veri e propri inferni.
Dunque sono stati proprio alcuni grandi alberghi gli scenari di eventi drammatici che hanno richiamato l'attenzione di tutto il mondo.
L'incremento di eventi catastrofici degli ultimi due decenni (non solo terrorismo, ma anche disastri naturali) ha dato luogo anche nel mondo dell'accoglienza turistica ad una crescente domanda di sicurezza. Gli hotel si sono trovati obbligati ad adottare livelli sempre più alti di resilienza e di protezione dei propri ospiti. Questa esigenza ha riguardato in modo particolare le strutture ricettive di lusso, meta di turisti privati, ma anche - e forse soprattutto - di viaggiatori d'affari, di professionisti che viaggiano per conto delle loro compagnie e di eventi aziendali.
Se gli attacchi terroristici sono un aspetto grave ed eclatante della sicurezza degli alberghi di alto profilo, il problema della sicurezza non si limita a questo: furti, truffe, aggressioni, violenze, crimini informatici riguardano trasversalmente tutti gli alberghi, in tutto il mondo e in tutte le categorie. Come anche incendi, crolli, resistenza ad eventi naturali estremi.
Poiché c'è un flusso costante di nuove persone che arrivano e escono dagli hotel, e gli ospiti sono sempre in movimento, gli hotel e i viaggiatori che ospitano sono bersagli per i criminali. Non esistono statistiche ufficiali in merito, ma uno studio di Farina and Associates, Ltd., che si occupa di consulenza sulla sicurezza alberghiera ha stimato che un hotel di grandi dimensioni è interessato almeno da un crimine al giorno.
I viaggiatori sono disposti a condividere i dati personali con gli hotel in cambio di offerte e sconti. Con l'accesso a queste informazioni, ci si aspetta che gli alberghi raccolgano importanti dati dei clienti e li utilizzino per adattare pacchetti e offerte specificamente alla domanda del mercato. Ma il crimine informatico è molto interessato a questi dati: nonostante i migliori sforzi degli esperti di sicurezza e le strategie di crittografia digitale, i terminali point-of-service, i server di dati e le reti interne sono ancora tutti vulnerabili ai criminali informatici. Operatori di motel indipendenti, franchising a servizio limitato e grandi catene nazionali sono tutti suscettibili alla minaccia di diventare vittima di una violazione della sicurezza o di un virus informatico che potrebbe spazzare via l'intero sistema.
Hilton Worldwide è stata la vittima più recente di una violazione della sicurezza informatica di alto profilo.
Come notato da Fortune, l'industria dell'ospitalità è stata colpita da una serie di violazioni della sicurezza a partire da tardi, con il gruppo Marriott - che comprende Westin, Sheraton e W Hotels - così come i Trump Hotels, il Mandarin Oriental Hotel Group e il White Lodging tutti in arrivo sotto attacco di criminali informatici negli ultimi anni.
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