Manchester Arena bombing

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L'attentato di Manchester del 22 maggio 2017 è stato un attacco suicida avvenuto alla Manchester Arena alle ore 22:31 locali, al termine del concerto della cantante statunitense Ariana Grande.
L'esplosione ha provocato 23 morti (incluso l'attentatore) e 250 feriti, il che lo rende il peggior attacco avvenuto nel Regno Unito dagli attentati di Londra del 7 luglio 2005. Il giorno dopo l'attentato lo Stato Islamico (ISIS) ne ha rivendicato la responsabilità.
Alle ore 22:31 (ora locale) la struttura è colpita da due esplosioni, precisamente nei pressi della biglietteria, avvertite dal pubblico al suo interno poco dopo la fine della tappa del The Dangerous Woman Tour di Ariana Grande.
L'esplosivo usato è il perossido di acetone, utilizzato anche come esplosivo negli attentati di Parigi, negli attentati di Bruxelles

L'autore dell'attacco è stato Salman Ramadan Abedi, un giovane di 22 anni, di famiglia libica, nato a Manchester nel 1994.
Abedi era noto alle forze dell'ordine, prevalentemente poiché coinvolto frequentemente all'interno di alcune gang londinesi, e anche per la sua successiva conversione all'islamismo radicale.





L'attacco di Manchester sarebbe un chiaro esempio della strategia dell'ISIS lanciata nel 2015 per creare terrore in Europa.
Sugli strumenti di propaganda dell'IS, a partire dalla rivista Rumyah (n.9 del 4 maggio 2017, tre settimane prima di Manchester) le tecniche del terrore non si devono più limitare ad attacchi gravi e indiscriminati in mezzo alla gente, ma devono prevedere qualcosa che assomigli ad una presa di ostaggi in luoghi affollati. Da qui la scelta di un obiettivo in cui sono riunite vittime inermi impossibilitate a fuggire durante le esplosioni. Ostaggi per i quali non si prevedono trattative, ma che sono vittime concentrate in un medesimo posto per rendere l'attentato il più possibile carico di morte.

Questo interessante articolo, La razionalità del terrorismo nella scelta dei soft target, spiega come gli obiettivi del terrorismo jihadista si siano modificati nel tempo, passando da quelli caratteristi di al-Qaeda, focalizzati su personalità pubbliche, capi di stato, e target di difficile accesso, a quelli che presentano una maggiore facilità di accesso, puntando a colpire quante più persone possibile, spargendo orrore.

Quindi, che fare?
Conoscere il "discorso terrorista" consente di rendersi conto di una realtà, che per quanto rischiosa (la drammaticità di un evento come quello di Manchester racconta di giovanissime vite falciate e di decine e decine di feriti, molti dei quali porteranno i segni di questa esperienza per sempre) va ridimensionata in un episodio che nonostante tutto non è così semplice da replicare, anche perché ogni volta i mezzi per prevenire e contrastare si affinano sempre più.
In sostanza, il terrorismo rappresenta una minaccia grave, davanti alla quale bisogna mantenere lucidità proprio per non cadere nel suo gioco perverso. Conoscere ciò che è accaduto e accade, adottare comportamenti prudenti, sostenere le forze di sicurezza nel loro difficile compito, non modificare abitudini di vita, evitare la paranoia che trasforma i rami di una siepe in una notte di vento in orrendi mostri pronti a colpire proprio noi.

Diverso è il discorso quando si viaggia in aree del mondo particolarmente a rischio di attacchi terroristici. In questo caso è necessario evitare i luoghi particolarmente affollati, i mercati, le feste pubbliche, i luoghi di culto, gli edifici governativi, le caserme, le sedi diplomatiche, luoghi frequentati abitualmente da occidentali , campus universitari, eventi sportivi. Occorre anche restare all’interno di aeroporti e stazioni ferroviarie per il minor tempo possibile. Evitare luoghi che sono già stato obiettivo di attentati.


Scegliere hotel dotati di standard di sicurezza internazionali 
scegliere una stanza sopra il terzo piano, ma che non sia l'ultimo (questo garantisce incolumità in caso di esplosione in strada e consente ugualmente una fuga rapida dall’edificio; eventuali rastrellamenti, in caso di attacco all’hotel iniziano solitamente dal basso e dall’ultimo piano: un piano intermedio fornisce maggiori opportunità di fuga)
. Scegliere una camera non affacciata sulla strada principale. Queste indicazioni devono essere osservate anche da personale in viaggio di lavoro all'estero e devono essere fornite in maniera vincolante dal datore di lavoro, in osservanza dell'obbligo di tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti (lo stesso dicasi per personale - docente e studente - delle Università e degli Istituti di Ricerca)

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Fabrizio Nannini, Mental survival Psicologia e tecniche di sopravvivenza mentali per affrontare ogni situazione, Hoepli (Manuale pratico di preparazione alle emergenze individuali e di gruppo Vi è mai capitato di percepire un grande rischio o di sentirvi in pericolo? Siete mai stati bloccati dal panico per qualcosa che vi è successo? Vi siete mai trovati in situazioni di grande confusione e avete rischiato di perdere il controllo? Il “mental survival” serve a capire quali sono i meccanismi dietro a questi fenomeni e come imparare a fronteggiarli.)

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