Rischi e sicurezza nei parcheggi

Le aree di parcheggio (sotterranee o di superficie, di centri commerciali , stazioni, aeroporti o aree cittadine, ma anche le autorimesse condominiali o private) possono rappresentare un rischio quando non si adottano le necessarie precauzioni.
Si tratta di luoghi scarsamente frequentati, relativamente illuminati (sotterranei o di sera), e in cui le auto e le strutture architettoniche possono facilmente nascondere malintenzionati.
Il problema principale è però costituito dal fatto che, a dispetto della consapevolezza di trovarci in un posto pericoloso, non adottiamo i comportamenti adatti a garantire la nostra sicurezza. Prima di ogni altra cosa, non prestiamo attenzione all'ambiente circostante: entrare e uscire dall'auto sono azioni che compiamo continuamente in modo del tutto automatico, pensando al altro, parlando al cellulare, cercando le chiavi, occupandoci dei bagagli o del carrello della spesa.
L'eventuale timore, spesso, invece di indurci a guardarci intorno, ci porta ad assumere una postura chiusa, con lo sguardo basso e un atteggiamento schivo e frettoloso, sinonimo di vulnerabilità, che fa di noi la classica potenziale "preda" di un eventuale aggressore in agguato.

Chi viaggia per lavoro, con l’auto propria o a noleggio, soprattutto se vestito in modo elegante e/o se da segnali chiari di non essere uno del luogo (bagagli medio-grandi, guardarsi intorno con aria curiosa, parlare al telefono a voce alta con accento o lingua non del luogo, e via dicendo), potrebbe diventare il bersaglio di qualcuno.
Non si tratta solo di scippi o aggressioni: i parcheggi sono i luoghi ideali anche per i sequestri di persona (vedi "Express kidnapping")("profilo basso" in travel security)

Immaginiamo alcune situazioni, tratte da fatti di cronaca realmente accaduti:

1) Scesi nel parcheggio del supermercato, ci dirigiamo con il carrello della spesa verso la nostra auto. Sguardo basso o tutt'al più orientato a cercare la collocazione della macchina. Apriamo il portellone e cominciamo a trasferire le borse con gli acquisti nel bagagliaio, pensando a stivarle in modo da occupare razionalmente lo spazio o da proteggere eventuali merci fragili. Chiuso lo sportello, ci dirigiamo al punto di raccolta per lasciare il carrello, recuperiamo la monetina e cerchiamo il portafogli nella borsa per riporvela. Apriamo lo sportello al lato guida, saliamo in auto, eventualmente diamo una controllata allo smartphone, facciamo una chiamata o inviamo un whatsapp. Avviamo il motore, usciamo in retromarcia dal parcheggio e ci dirigiamo verso l'uscita. Nel frattempo potremmo essere stati circondati da una intera squadra di calcio...

2) arrivati a casa, nel parcheggio privato, a livello strada, adeguatamente recintato, protetto da una siepe a protezione della nostra privacy e chiuso da cancello, accostiamo nel nostro posto auto, e, mentre cominciamo la telefonata che non potevamo fare mentre guidavamo e prendiamo la borsa dal sedile accanto, usciamo dall'auto, continuando a parlare, cercando le chiavi di casa. Non ci siamo accorti del tizio che è entrato prima che il cancello automatico si richiudesse e che ora sta per aggredirci...

3) Parcheggio della stazione ferroviaria, stanchi del viaggio e magari contrariati per il ritardo, finalmente in auto, ci avviciniamo al box di pagamento ed estraiamo il portafogli. Oltre a patente e documento di identità, c''è molto denaro contante dentro. Concentrati sul tornare a casa in fretta, non abbiamo fatto caso al tizio che si avvicina e mentre ancora ci troviamo bloccati davanti alla sbarra di uscita, con gli sportelli dell'auto non bloccati e il finestrino abbassato, ci intima di consegnargli il portafogli. E già che c'è anche il costoso orologio che ostentiamo al polso.

4) Parcheggio dell'aeroporto. Un uomo vestito in modo formale e trolley e valigetta portadocumenti di cuoio elegante parla al telefono a voce alta in lingua straniera: ha entrambi gli auricolari. Per quanto sia un viaggiatore abituale, è fuori dal suo ambiente normale e quindi vulnerabile. Ne approfitta un individuo abituato a cacciare le proprie prede in questo ambiente, convinto - spesso a ragione - di trovare parecchio denaro nel portafogli che si farà consegnare dal malcapitato.

5) Parcheggio dell'aeroporto. Questa volta in una capitale centroamericana. Abbiamo appena ritirato l'auto a noleggio e ci stiamo guadando attorno cercando la direzione di uscita. Gli sportelli non sono bloccati. Due individui salgono rapidamente a bordo, minacciandoci con una pistola. Inizia un viaggio in compagnia, durante il quale verremo poco cortesemente accompagnati in numerosi sportelli ATM in cui saremo costretti a prelevare il denaro dalle nostre carte di credito fino al loro esaurimento. Verremo rilasciati solamente dopo avere consegnato i documenti, lo smartphone e tutti gli oggetti di valore cha abbiamo al seguito. Se il prelievo giornaliero di contate è limitato, resteremo sequestrati per tutto il tempo necessario. Si chiama express kidnapping, è nato in Messico e sta facendo scuola nel mondo.

6) Piazzale della Metro (centro di rifornimento per grossisti), un anno fa circa, i malviventi hanno messo in atto una tecnica singolare che, oltre al danno del furto, aggiunge pure la beffa di lasciarti letteralmente a piedi. Un cliente parcheggia, chiude il furgone, prende il carrello e si dirige all'interno. Il ladro ha tutto il tempo di bucare una gomma con un coltello e di attendere il ritorno della preda. Al momento di caricare la spesa, il malcapitato si trova con uno degli pneumatici a terra e, ignaro del trucco, appoggia le proprie cose sul sedile e inizia a tirare fuori il crick dal bagagliaio, senza preoccuparsi di chiudere gli sportelli della propria auto. Bastano questi pochi istanti per far scattare il colpo. Il ladro si avvicina senza farsi notare, prende la borsa o il portafoglio e si allontana. E così il povero cliente si ritrova senza soldi, senza documenti e con la fretta di dover andare da un gommista per sostituire la gomma bucata.

7) Parcheggio IKEA. Due ragazzi si offrono di aiutare una signora a caricare nel bagagliaio della macchina una serie di ingombranti scatole. La donna accetta: sa che i ragazzi prestano il loro aiuto in cambio di qualche monetina. Risparmia la fatica e aiuta qualcuno che ha bisogno. Nella stragrande maggioranza dei casi le intenzioni sono pulite. Ma a volte può essere il pretesto per sottrarre denaro e documenti. Fatevi aiutare, se volete, ma controllate che ci sia qualcuno intorno, tenete la moneta in tasca e non distraetevi.

Quindi...

Queste situazioni possono essere prevenute mettendo in atto la consapevolezza situazionale (LINK) e adottando una serie di comportamenti corretti (LINK). che comprendono

1) il modo di porsi nell'ambiente, l'atteggiamento da assumere (postura assertiva, testa alta, movimento deciso, sguardo rivolto all'ambiente, comunicazione non verbale in generale) per comunicare ad un potenziale aggressore di essere una preda: per questo rimandiamo all'articolo hard target(LINK)

2) una serie di azioni e di precauzioni, che indichiamo di seguito
- Fatti una idea generale dell'ambiente in cui ti trovi, della sua struttura, delle vie di uscita, di zone nascoste (colonne, muri, atrii...)
- Individua le vie di fuga e la possibilità di chiedere aiuto (come rientrare rapidamente in zona frequentata)
- Parcheggia in modo da non dovere percorrere molta strada all'interno del parcheggio (maggiore è la distanza, più elevato dovrà essere il livello di attenzione, dato che un potenziale aggressore avrebbe tutto il tempo di studiare i tuoi movimenti)
- Parcheggia in modo da facilitare l'uscita: nei centri commerciali di solito si privilegia il fatto di accedere agevolmente al bagagliaio, ma se non è necessario caricare bagagli o borse della spesa, meglio rivolgere la parte anteriore dell'auto verso l'esterno
- Prima di scendere dall'auto, controlla la situazione intorno. Dovrai averlo fatto anche avvicinandoti al posto auto

- Per uscire a piedi dal parcheggio e per rientrarvi preferisci le scale o le rampe mobili agli ascensori
- Cammina al centro del passaggi principale e non a caso fra le vetture

- Fai attenzione alla presenza di persone, anche eventualmente sedute in auto
- In caso di persone presenti, guardale (NON fissarle) cercando di capire che cosa stiano facendo
- Attenzione agli stereotipi: non necessariamente un aggressore è un uomo, anche una donna è in grado di scipparvi
- Se hai bambini al seguito, non farti distrarre da loro: sei responsabili anche della loro sicurezza
- Non tenere le cuffie nelle orecchie (neppure silenziose, attutiscono i rumori esterni)
- Non tenere il cappuccio in testa (limita la visione materiale)
- Non indugiare a cercare monetine o chiavi nella borsa o nelle tasche
- Cerca di avere almeno una mano libera
- Quando torni a prendere l'auto, prepara le chiavi prima di entrare nel parcheggio e possibilmente tienile in mano (dominante)
- Controlla l'auto prima di entrarvi: controllane i lati e verifica che nessuno si sia introdotto a bordo
- Usa i finestrini come specchi per guardarti intorno
- Porta la borsa a spalla, non a tracolla: in caso di scippo potresti venire trascinata a terra o ferirti al collo
- Prima di iniziare a caricare (o scaricare) il bagagliaio dell'auto guardati intorno e continua a farlo spesso durante l'operazione
- Se qualcuno ti fissa o ti insospettisce dai retta al tuo istinto: sali rapidamente in auto e chiuditi dentro. Se è troppo vicino alla tua auto e non ti senti sicuro, torna indietro ed eventualmente fatti accompagnare da qualcuno
- In un centro commerciale fatti scudo del carrello: tienilo sempre fra te ed eventuali altre persone presenti
- Appena entrato in auto, blocca gli sportelli
- Evita di trattenerti all'interno del parcheggio: usa il telefono solo se indispensabile e comunque con gli sportelli chiusi e bloccati
- Verifica la copertura della rete telefonica: devi sapere se in caso di emergenza puoi comunicare con un numero di emergenza oppure no (ricordare: il 112 può essere chiamato con credito telefonico esaurito o in mancanza di SIM card, ma non se manca la connessione).
- Supera l'imbarazzo di usare la voce: allenati ad usare un tono alto e deciso per intimare a qualcuno di non avvicinarsi ulteriormente
- Ricorda: se ti senti minacciato e devi attirare l'attenzione di qualcuno in tuo aiuto, non gridare "aiuto", ma "AL FUOCO!". Le persone tendono ad evitare di prestare soccorso per timore di restare coinvolte, ma un aggressore al grido di "AL FUOCO!" saprà che è stato alzato di molto il livello di attenzione di eventuali presenti.





Troppe cose a cui pensare?
Il punto è proprio questo: non occorre "pensare". Questi comportamenti possono diventare automatici.
Si tratta di mettere in pratica le indicazioni fino a quando non diventeranno il normale modo di comportarsi

A volte le precauzioni no sono sufficienti. Se, nonostante tutto, l'aggressore vi ha colto di sorpresa, ricordate che una vale quanto la vostra vita e la vostra incolumità. Non opponete resistenza, specialmente davanti a un'arma (fosse anche una bottiglia o qualsiasi oggetto atto a colpire).


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Eventi


PERCORSO SITUATIONAL AWARENESS. L'esperienza si svolge in alcune vie del centro storico e ha lo scopo di farci rendere conto di quale sia la nostra percezione dell'ambiente circostante in funzione dello sviluppo della attenzione e della sicurezza personale. L'evento sarà gratuito, previa iscrizione. Informazioni a breve!

Letture consigliate


Kevin Mitnick, L'arte dell'inganno. I consigli dell'hacker più famoso del mondo, Feltrinelli. (Il celebre pirata informatico spiega tutte le tecniche di "social engineering" che gli hanno permesso di violare sistemi di sicurezza ritenuti invulnerabili) Introduzione di Steve Wozniak. Consulenza scientifica di Raoul Chiesa


Antonio Zoppetti, Primo soccorso. Cosa fare (e non fare) nei casi di emergenza, Hoepli (Sapere che cosa fare, e soprattutto che cosa non fare, per soccorrere vittime di incidenti o di un improvviso malore dovrebbe far parte del bagaglio culturale di ognuno di noi. Invece pochi sanno come affrontare situazioni in cui un'azione rapida e corretta può essere determinante per salvare delle vite o ridurre i danni alla salute delle persone coinvolte)

Fabrizio Nannini, Mental survival Psicologia e tecniche di sopravvivenza mentali per affrontare ogni situazione, Hoepli (Manuale pratico di preparazione alle emergenze individuali e di gruppo Vi è mai capitato di percepire un grande rischio o di sentirvi in pericolo? Siete mai stati bloccati dal panico per qualcosa che vi è successo? Vi siete mai trovati in situazioni di grande confusione e avete rischiato di perdere il controllo? Il “mental survival” serve a capire quali sono i meccanismi dietro a questi fenomeni e come imparare a fronteggiarli.)

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