Istruzioni per donne che corrono (ma anche che camminano)

Durante una delle camminate della domenica mattina, Elena racconta un episodio che la ha spaventata poche sere prima.
Era quasi buio e stava correndo da sola, quando si è accorta che una macchina con alcuni uomini a bordo la stava seguendo. A un certo punto, avvicinatisi ulteriormente, ha sentito che parlottavano e ridevano e uno di loro ha cercato di attaccare discorso. Ha dovuto percorrere diverse centinaia di metri, prima di trovare una strada laterale in cui infilarsi in gran fretta e nascondersi fino a quando non si sono allontanati.
Le altre donne del gruppo cominciano a raccontare incidenti analoghi che avevano avuto durante le camminate. Maria racconta come anni prima stesse correndo in un parco pubblico: era nuvoloso e non c'era molta gente in giro. Non ha notato un uomo con una maglia a righe seduto su una panchina vicino ai bagno pubblico nel quale si sta dirigendo. Pochi istanti dopo essere entrata nei servizi riservati alle donne ha sentito dei passi e attraverso una fessura della porta si è resa conto che l'uomo con la magia a righe l'aveva seguita. Solo la prontezza di riflessi di spalancare violentemente la porta e di darsi alla fuga la ha salvata da una brutta storia. Ma se non fosse riuscita a scappare? Se l'uomo fosse stato armato? se non fosse stata abbastanza veloce? Se?

Troppe donne hanno disavventure da raccontare. E va ancora bene se sono solo disavventure e se si possono ancora raccontare.
Spesso si sentono consigliare le donne (ma non solo loro) di non andare a correre da sole. Di portare con sé la bomboletta di spray al peperoncino. Molte di noi si sentono frustrate da queste raccomandazioni: ciascuna dovrebbe essere libera di correre con la musica nelle orecchie o ascoltando il rumore dei propri passi che colpiscono la strada di una città buia o il sentiero di un bosco isolato. Ma non è così, e se vogliamo pensare alle camminate della nostra vecchiaia, è meglio scendere a compromessi, occupandoci della nostra sicurezza. Non è questione di debolezza: è questione di ragionevolezza. "Humans are not built to outrun predators; we are built to outsmart them", quindi, ben venga lo spray al peperoncino!

Questo non significa che tu lo debba avere con te ogni volta che ti allacci le scarpe, ma se vai a correre o camminare in un luogo isolato o se è buio, meglio portarlo con te. Tieni conto che il "peperoncino" (esistono in realtà spray anti aggressioneperfettamente legali e più efficaci) è utile anche in caso di incontro con animali pericolosi e deve essere portato in maniera da essere immediatamente accessibile all'occorrenza. Ricorda che, come con ogni strumento da usare in emergenza, devi familiarizzare con esso, simulandone l'uso, altrimenti in caso di necessità non servirà assolutamente a nulla.

Corri in compagnia, se puoi, e comunque attrezzati di alcuni strumenti utili alla tua sicurezza e adotta comportamenti adeguati.
Guardati intorno e non solo davanti a te. Cerca di utilizzare la visione periferica, ovvero cerca di tenere il tuo campo visivo il più ampio possibile. La minaccia potrebbe comparire dai lati e se dovesse accadere, prima te ne accorgerai più tempo avrai per agire in modo efficace.
Se corri in un parco o in campagna, cerca di stare ad una distanza abbastanza ampia dalle piante o dai cespugli. In città, distante da angoli di edifici, androni o comunque luoghi che possano nascondere un potenziale aggressore.

Procurati un allarme acustico personale anti aggressione.

Correre con la musica è sicuramente molto divertente. Se corri in un parco frequentato o se sei in compagnia, nessun problema. Ma gli auricolari in tutte le altre circostanze ti impediscono di avere in controllo sull'ambiente circostante, sia che si tratti di potenziali aggressori, che di automobili (o le biciclette) lungo la strada (a proposito, ove possibile, corri sul marciapiede e sempre in direzione contraria al traffico, in modo da avere di fronte le macchine che transitano). Non è solo questione di "non sentire i rumori", una questione di udito, è proprio l'isolamento dall'ambiente che rappresenta un pericolo.

Fai maggiore attenzione se corri di notte: il buio è bellissimo, ma è anche un amplificatore di rischio.
Fai in modo di essere visibile, indossando dispositivi riflettenti e una torcia frontale che ti consenta di vedere bene la strada davanti a te.
Alza bene i piedi. La percezione ridotta e magari la stanchezza dovuta al fatto che corri alla fine di una giornata di lavoro possono farti alzare meno i piedi: col buio la possibilità di inciampare su ostacoli che alla luce del giorno vedresti benissimo è più che triplicata.
Non allontanarti da strade conosciute e dove ci siano case in cui in caso di necessità puoi trovare aiuto.

Specialmente di notte, porta sempre il cellulare con te. Può servire per chiamare aiuto (vedi anche app di emergenza) ma anche a "fare finta" di parlare al telefono se qualcuno intorno ti insospettisce.
Avvisa sempre qualcuno del fatto che sei uscita a correre. E anche dopo... prima che si muova l'esercito a cercarti avendoti data per dispersa.
Cambia la tua routine: se sei costretta ad usare sempre alla stessa ora, almeno cambia il percorso. Se qualcuno ha cattive intenzioni non potrà contare sull'abitudine di incontrarti in un luogo e in un momento precisi.

Abituati a indossare un bracciale di emergenza: in caso di incidente parlerà per te ai tuoi soccorritori, fornendo il tuo nome, i contatti di emergenza da chiamare e le informazioni sanitarie di base.





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Eventi


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Letture consigliate


Kevin Mitnick, L'arte dell'inganno. I consigli dell'hacker più famoso del mondo, Feltrinelli. (Il celebre pirata informatico spiega tutte le tecniche di "social engineering" che gli hanno permesso di violare sistemi di sicurezza ritenuti invulnerabili) Introduzione di Steve Wozniak. Consulenza scientifica di Raoul Chiesa


Antonio Zoppetti, Primo soccorso. Cosa fare (e non fare) nei casi di emergenza, Hoepli (Sapere che cosa fare, e soprattutto che cosa non fare, per soccorrere vittime di incidenti o di un improvviso malore dovrebbe far parte del bagaglio culturale di ognuno di noi. Invece pochi sanno come affrontare situazioni in cui un'azione rapida e corretta può essere determinante per salvare delle vite o ridurre i danni alla salute delle persone coinvolte)

Fabrizio Nannini, Mental survival Psicologia e tecniche di sopravvivenza mentali per affrontare ogni situazione, Hoepli (Manuale pratico di preparazione alle emergenze individuali e di gruppo Vi è mai capitato di percepire un grande rischio o di sentirvi in pericolo? Siete mai stati bloccati dal panico per qualcosa che vi è successo? Vi siete mai trovati in situazioni di grande confusione e avete rischiato di perdere il controllo? Il “mental survival” serve a capire quali sono i meccanismi dietro a questi fenomeni e come imparare a fronteggiarli.)

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